Attualità - 12 gennaio 2023, 07:11

Settore lattiero in crisi, Matteo Alberti: “Nessun rischio per i dipendenti, nel 2023 ci risolleveremo”

L’amministratore delegato del Gruppo di Pontedassio con i suoi 50 dipendenti sottolinea “Abbiamo fiducia nel futuro”

La crisi energetica non risparmia le aziende del settore agroalimentare: anche la Alberti, leader del settore lattiero caseario con i suoi 50 dipendenti oltre a una ventina di agenti-venditori nello stabilimento di Pontedassio, è alle prese con un momento di difficoltà a causa della crisi energetica.

L’amministratore delegato dell’azienda di famiglia Matteo Alberti, traccia la linea per il nostro giornale: “Il caro energia incide enormemente sul nostro processo produttivo, tutto basato sul gas metano e l’energia elettrica. Per mantenere inalterata la qualità della materia prima fino alla distribuzione occorre una temperatura costantemente controllata. Ma stiamo studiando tutte le soluzioni possibili”.

Oltre ai costi energetici – prosegue Alberti - c’è da considerare che il prezzo del latte alla stalla ha subito un aumento del 45/50 per cento. I nostri fornitori storici hanno dovuto affrontare non solo la siccità, ma a loro volta l’aumento dei costi dei mangimi importati dall’Ucraina, anche per loro, in particolare per i piccoli allevamenti è stato un anno complicato”.

"Ci sono rischi per i lavoratori, come, non le nascondo si sente dire in città? La cassa integrazione -sottolinea Matteo Alberti non è una opzione sul tavolo. Certamente i collaboratori si preoccupano, mio padre (Alberto ndr) è stato il primo a condividere questa apprensione, ci mancherebbe. Nessuno in azienda è stato tenuto all’oscuro della situazione difficile che stiamo attraversando. Quello che non avrebbe senso sarebbe prendere iniziative senza avere un progetto chiaro. La situazione deve rientrare, è il momento di mantenere la calma”.

Quali sono i piani aziendali per far fronte alla crisi?Stiamo lavorando sui procedimenti tecnici di riscaldamento e raffreddamento, sui tappi in plastica, sulla carta, sulla distribuzione, oltre che a efficientare la produzione attraverso un generatore di vapore”. Inevitabile l’aumento dei prezzi. Il latte a 2 euro al litro fino a poco tempo fa era una cosa impensabile. Un inedito comunicato congiunto di Granarolo e Lactalis ha lanciato l'allarme sull'aumento del prezzo del latte al consumatore a causa dell'impennata delle bollette energetiche sull'intera filiera agroalimentare. Le due aziende hanno chiesto al Governo un intervento urgente” .

Quale scenario prevede nel 2023?Nonostante la complessità del momento, proseguiremo sulla strada dell’efficientamento e dell’innovazione per salvaguardare l’occupazione e la storia della nostra famiglia. Abbiamo fiducia nel futuro”.