“In una provincia con un tasso di contratti lavoro precari altissimo, in quanto provincia turistica, in una nazione dove i salari sono diminuiti del 2,5% negli ultimi 20 anni ma soprattutto in una situazione di recessione con il potere d'acquisto devastato da un'inflazione che i dati ufficiali danno al 12.5%, ma quelli reali (per certe tipologie di spesa), arrivano a sfiorare il 20%, nessuna voce a Roma si erge a difesa degli imperiesi”.
Interviene in questo modo il circo ‘Valeria Faraldi’ di Rifondazione Comunista, dopo la notizia pubblicata questa mattina dal nostro giornale in relazione al carovita. “Probabilmente – prosegue - si preferisce fare provocazioni, fuori luogo e criticate da ogni parte, per non dire derise, sull'uso del ‘pos’ nei rave, oppure fare interventi prettamente istituzionali negli incontri dove si parla di povertà. Nessun Senatore e nessun Onorevole votato, ammettiamolo con percentuali bulgare, per cui rappresentante importante della popolazione, si è fatto carico e si fa carico della situazione economica del tessuto più debole della nostra provincia”.
“La nostra provincia – termina Rifondazione - vede un abbandono degli studi da parte degli studenti delle medie superiori del 22% (fra i più alti in Italia). Abbandoni dovuti anche alla necessità economiche in famiglia, accettando lavoro spesso offerto in nero e comunque mal retribuito, oppure per serie difficoltà a raggiungere gli istituti, si pensi allo studente nelle valli intemelie dover raggiungere un istituto tecnico ad Imperia, con un servizio di trasporto pubblico depauperato e distrutto da un'amministrazione pubblica, degli ultimi dieci anni, inefficiente”.