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Attualità | 03 gennaio 2023, 19:03

Il caso del bimbo gravemente ferito a Ventimiglia sbarca in tv, il papà di Ryan: "Non ho più intenzione di parlare con i nonni" (Foto)

E' intervenuto durante la puntata odierna de “La Vita in Diretta”

Il caso del bimbo gravemente ferito a Ventimiglia sbarca in tv, il papà di Ryan: "Non ho più intenzione di parlare con i nonni" (Foto)

"Sinceramente dopo l’ultima volta che sono venuti in ospedale non ho assolutamente intenzione di parlare con loro. La fiducia è tanta nei confronti di un genitore ed è proprio per questo motivo che io non ho più intenzione di parlarci, non vorrò mai più nessun tipo di contatto con loro. Ci sono gli inquirenti che se ne stanno occupando e sono pienamente fiducioso del lavoro che stanno svolgendo” - afferma il papà di Ryan, il bimbo ferito brutalmente a Ventimiglia lo scorso 19 dicembre, durante la puntata odierna de “La Vita in Diretta”, storica trasmissione pomeridiana di Rai1 condotta da Alberto Matano.

Il bimbo, secondo le dichiarazioni rese alla magistratura, sarebbe stato ferito dal nonno ‘acquisito’ ma anche la nonna, la mamma di Simone, è stata indagata per lesioni gravissime in quanto le sue dichiarazioni sono risultate incompatibili, sia con quelle del compagno che con la ricostruzione oggettiva dei fatti. Non è ancora chiaro se l’accusa di lesioni gravissime derivi dall’aver assistito alle violenze e non aver fatto nulla o di avere avuto un ruolo nelle stesse. “Manca di far luce sulla posizione di mia madre perché non credo assolutamente del fatto che il bambino non abbia urlato, perché sono sicuro che il bambino ha urlato, e soprattutto capire il perché il bambino in quella situazione ha preferito scappare fuori di casa invece di rifugiarsi tra le braccia della nonna che in quel preciso istante doveva essere il porto sicuro per lui, invece, Ryan è scappato fuori di casa con 38 e mezzo di febbre e senza giacca“ - afferma Simone, il padre del bimbo, durante la trasmissione televisiva - “Sul momento ho creduto alla prima versione che mi è stata fornita, ho creduto a quello che mi hanno detto e cioè che il bambino era stato investito. Inizialmente ho creduto nella loro ricostruzione".

La procura, intanto, sta continuando a indagare in maniera serrata sul caso verificatosi nella città di confine. Secondo la ricostruzione esposta dal compagno della nonna al Pm Paola Marrali, l'uomo avrebbe picchiato violentemente in casa il bimbo successivamente fuggito, ma che dopo, in via Gallardi, sarebbe stato picchiato nuovamente. “Non c’è mai stato minimamente nessun segnale di violenza o che lui potesse essere una persona aggressiva o violenta“ - sottolinea Simone - “Mi ha infatti stupito questo fatto però a questo punto mi viene da pensare che anche mia mamma potesse essere stata vittima di violenze. Abbiamo lasciato i bambini con loro tantissime volte e i bambini ci andavano anche volentieri e con un sorriso. Sono rimasto sconvolto da questa cosa perché non me lo sarei mai immaginato, mi sarei immaginato qualsiasi cosa ma non questo".

Sul corpo del bambino sono stati trovati anche segni di asfalto, a quanto pare non relativi ad un investimento, come era stato inizialmente ipotizzato, bensì per essere stato picchiato sulla strada. Il nonno acquisito, dopo i fatti, avrebbe preso il bambino e, insieme alla compagna, lo avrebbe poi trasportato in piazza Costituente dove c’era il padre. Nel tragitto, a causa delle lesioni, il piccolo si è perforato un polmone. “Quel giorno il fratellino di Ryan era con la mamma perché Ryan aveva la febbre e così avevamo deciso di dividerli e tenerli isolati proprio per permettere al piccolino di andare all’asilo” - dice il papà di Ryan ricordando quel giorno - “Nel momento in cui ho ricevuto la chiamata da loro mi è stato detto che avevano trovato il bambino sotto casa, che era semplicemente caduto, che aveva dei graffi e che si era inoltre fatto male al braccio. A quel punto preoccupato ho chiesto se erano sicuri che il bambino non avesse picchiato la testa e che non si fosse fatto tanto male perché se fosse stato così ho detto loro di chiamate immediatamente i soccorsi e io mi sarei precipitato direttamente sul posto. Quando poi il bambino è arrivato davanti ai miei occhi, ho intuito subito che non riusciva a muovere la parte inferiore del corpo, muoveva soltanto la testa ed è stato il momento in cui ho chiesto a Ryan: ‘Amore mio cosa è successo?’ E lui mi ha guardato con quello sguardo che conosco molto bene e mi ha detto: ‘Papà non mi ricordo’. In quel preciso istante avevo intuito che ci fosse qualcosa che non andava però ero focalizzato sulla prima ricostruzione in cui ho creduto e cioè che il bambino poteva essere stato investito da un’auto pirata. Non ero abbastanza lucido per poter ragionare in quel momento“.

Un vicino di casa ha contribuito a ricostruire la dinamica dell’accaduto grazie alla sua testimonianza: “Ringrazio vivamente per aver testimoniato” - afferma Simone.

La direzione sanitaria dell'ospedale ‘G. Gaslini’ di Genova ha confermato che il bimbo è attualmente in autonomia respiratoria, è cosciente e non richiede più terapie di supporto delle funzioni vitali, ma rimane ricoverato in terapia intensiva per il suo monitoraggio. Elena è in terapia intensiva con Ryan e così ne ho approfittato, visto che è arrivato anche il piccolino, che questa notte dormirà con me dopo quattordici giorni che non dormivo con lui” - conclude il papà di Ryan. 

Elisa Colli

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