Protesta di Cia Imperia nel comune di Camporosso contro le tariffe dell'acqua per uso irriguo troppo elevate che applica Ireti nel territorio comunale. Ieri sera una cinquantina di coltivatori della zona si sono infatti presentati in consiglio comunale per chiedere solidarietà e il sostegno del sindaco Davide Gibelli e della sua amministrazione.
Alla fine della seduta Cia Imperia ha esposto problematiche e preoccupazioni: “Siamo qui per protestare contro i costi esorbitanti dell’acqua ad uso irriguo che ci sono in questa zona, purtroppo sono soltanto in questa zona e perciò non riusciamo a trovare una soluzione. I produttori sono in seria difficoltà e abbiamo almeno 500 aziende che rischiano la chiusura” - fa sapere Mariangela Cattaneo, presidente di Cia Imperia - “Cerchiamo la solidarietà della politica in modo che si possa unire a noi per cercare di portare queste tariffe, applicate da Ireti ormai dal 2018, a delle cifre un po’ più accettabili perché adesso sono addirittura tre volte tanto del normale rispetto al resto della provincia. Chiediamo solidarietà da parte della politica visto che come associazione, da soli, non riusciamo a smuovere nulla”.
Le elevate tariffe dell’acqua ad uso irriguo stanno mettendo in ginocchio le aziende della zona: “Una piccola rappresentanza delle aziende agricole si è presentata in consiglio comunale a Camporosso per chiedere ai comuni un supporto affinché queste tariffe vengano abbassate” - sottolinea Claudio Andreini, responsabile Cia della zona - “Sono più di 500 le aziende che rischiano di chiudere perché non riescono più a sopportare le tariffe così alte”.
Un problema che la Provincia di Imperia non ha ancora risolto, senza mantenere così la promessa fatta sei mesi fa. “Il problema nasce dal febbraio del 2019 quando il consiglio provinciale, in seguito alla delibera n° 2, ha autorizzato l'Ireti, subentrata all’acquedotto di Savona, a fare questi aumenti, spaventosi, addirittura retroattivi di un anno, con compiacenza di parte di alcuni sindaci della vallata. L’unico sindaco che ha votato contro alla delibera è stato il sindaco di Diano Marina. Tutti gli altri primi cittadini hanno votato a favore e ora siamo arrivati a degli aumenti pazzeschi: l’acqua su Imperia costa sui 25-26 centesimi, in altri posti sui 40 mentre qui siamo arrivati quasi a 2 euro al metro cubo. E’ una cosa insostenibile, un risultato che porta al fallimento degli agricoltori” - aggiunge Roberto Rota, coltivatore di Camporosso e vicepresidente della Cia Imperia - “Ci siamo rivolti alla Provincia e il presidente, sei mesi fa, aveva promesso che sarebbe intervenuto immediatamente ma è passato il tempo e la promessa non è stata mantenuta. Siamo perciò venuti a Camporosso perché il sindaco è abbastanza sensibile a questo problema e speriamo che possa intervenire. Il comune di Camporosso era uno dei comuni che non era presente in giunta. Protestiamo perché non abbiamo più ricevuto notizie su un eventuale incontro in Provincia con Ireti e Cia. Abbiamo bisogno di un’azione forte per quest’area, abbiamo bisogno che il comune di Camporosso faccia una delibera di consiglio in cui chieda la revisione di quella delibera affinché la Provincia almeno prenda atto che la delibera ha creato dei danni non solo al mondo agricolo ma anche ad altri settori. E' giusto che qui si deliberi di fare una modifica”.
Il sindaco e la sua amministrazione hanno rincuorato gli agricoltori ai quali hanno riferito che sosteranno la loro iniziativa: “Credo che la protesta che c’è stata in consiglio comunale da parte della Cia sia pienamente condivisibile. E’ inaccettabile che gli agricoltori del comune di Camporosso e di tutto il comprensorio, servito oggi dall’Ireti, paghi un costo dell’acqua così esagerato. È veramente un costo esorbitante non solo per il comparto agricolo ma anche per le attività produttive in generale” - dichiara il sindaco di Camporosso Davide Gibelli - “Sicuramente si va nella direzione dell’abbandono delle campagne e della cessazione delle attività. Bisogna cercare di intervenire urgentemente per riuscire ad abbassare il costo dell’acqua ad uso irriguo. Quello che vorremo fare come amministrazione comunale è sicuramente una delibera di consiglio comunale dove in qualche modo accogliamo e condividiamo quelle che sono le richieste della Cia e degli agricoltori che questa sera hanno manifestato il loro disagio e le loro preoccupazioni per il costo esorbitante dell’acqua nella nostra zona”.
“Effettuata la delibera in consiglio provinciale, poco dopo i sindaci della zona che sono serviti da Ireti hanno congiuntamente elaborato una nota, datata il 31 gennaio del 2020, indirizzata al commissario per esprimere in maniera chiara innanzitutto quello che era l’aumento della tariffaria e soprattutto le conseguenze che sono assolutamente deleterie per il comparto agricolo” - afferma il primo cittadino - “La nota non ha prodotto un effetto, non c’è stata nessuna conseguenza positiva a questo nostro sollecito. Bisognerebbe capire quale azione alternativa è da proporre. Avere la capacità di riuscire ad incidere su Ireti diventa abbastanza complesso, sicuramente il comune di Camporosso si può fare portavoce di questa protesta con massimo impegno però ci vuole l’impegno e la condivisione, in particolare della Provincia, di tutti i comuni perché sennò non abbiamo la forza per riuscire a muovere nulla“.