“Abbiamo appreso con stupore e preoccupazione le ultime vicende della casa di riposo ‘Ardoino Morelli di Popolo’ (che probabilmente cambierà nome, sembra si potrà chiamare ‘Eugenio Montale’), all’indomani della cessione della maggioranza delle quote alla nuova società privata che ha sede in toscana”.
Intervengono in questo modo i Consiglieri di opposizione di ‘Diano Domani’, che proseguono: “Stupore perché l’avvio della nuova gestione ha comportato una rivisitazione all’organizzazione della struttura che in qualche modo snatura le finalità che questo presidio storico e così importante per la città aveva consolidato da decenni, e preoccupazione perché parrebbe certo che, a fronte delle garanzie che erano state fornite anche dall’Assessore Messico in consiglio comunale, le prime decisioni sembrano riguardare un cospicuo ridimensionamento dell’organico, con addirittura un piano occupazionale che prevederebbe una ventina di esuberi”.
“Ai lavoratori interessati esprimiamo intanto profonda solidarietà per questo bruttissimo regalo di Natale che gli è stato prospettato, confidando che anche attraverso le organizzazioni sindacali possano ottenere le garanzie che auspicano, mentre al Comune contestiamo il solito silenzio e l’inerzia che sono emersi anche in questa vicenda. Come si può assistere così passivamente, nonostante la rappresentanza nel consiglio di Amministrazione, ad un’operazione che in qualche modo, dopo aver di fatto reso inefficace la convenzione a beneficio delle famiglie Dianesi, ora snatura del tutto una struttura che è nata grazie alla beneficienza di alcune famiglie benefattrici ed è sempre stata un fiore all’occhiello per la città?”
“Presenteremo immediatamente un’interrogazione urgente – terminano Diano Domani - da discutere già nel consiglio comunale di domani sera, visto che nella seduta del 26 novembre scorso erano appunto state date garanzie sui dipendenti, e chiediamo al Sindaco di chiarire finalmente alla città i contorni dell’intera vicenda in modo da far più possibile luce sui motivi che hanno in qualche modo imposto l’ingresso del privato (che ovviamente vuol fare i propri interessi) e che paiono provenire da lontano”.