Un progetto educativo con un unico obiettivo: sensibilizzare le nuove generazioni a un uso corretto del proprio mezzo a due ruote per ridurre l'incidentalità sulle strade ha preso il via stamattina stamattina all’istituto ‘Ruffini’ di Imperia. Docenti per un giorno il volontario della Croce Bianca del capoluogo Davide Marino e il rappresentante della Federazione Motociclistica italiana Livio Bellone.
“Questo progetto - spiega Marino - è nato dalla collaborazione tra la Croce Bianca di Imperia e la Federazione Motociclistica Italiana, quindi un ente prestigioso che si occupa della sicurezza e anche dell'avviamento sportivo dei ragazzi all’ attività motociclistica. Abbiamo unito queste due risorse in favore dei ragazzi delle prime classi superiori proprio per andare a stimolare nei giovani quattordicenni e quindicenni, appunto, quelle che sono le attenzioni verso la sicurezza stradale per l'uso delle protezioni, quindi caschi, giubbotti abbigliamento, tecnico e non, con protezioni incorporate e rudimenti di primo soccorso, ovvero far capire ai ragazzi che prima che i motociclisti e studenti sono, comunque, cittadini che devono poter essere utili al prossimo in caso di emergenza. Quindi, anche quelle piccole linee guida, quegli gli input che in un giovane possono fare la differenza e aiutare anche noi che interveniamo successivamente”.
“Iniziativa sperimentale - spiega la vicepreside del Ruffini Armida Drago - alla quale abbiamo dato importanza risalto e valore perché, ovviamente, appartiene alla nostra volontà, quella di dare una maggiore informativa possibile ai nostri studenti su quella che è l'educazione, i rischi derivanti da una guida pericolosa e tutte le informazioni e le notizie necessarie per poter affrontare i percorsi stradali in sicurezza. Quindi, questa attività che proseguirà su tutte le classi speriamo che abbia un esito positivo e ne siamo sicuri. Siamo contentissimi di avere attivato questo progetto di educazione al tema molto più ampio è complesso dell'educazione civica che fa parte delle competenze europee”.
“I ragazzi stanno rispondendo in maniera interessata e corretta a quelle che sono anche, poi, le nostre domande. Noi diamo subito un primo step, di come ci si veste in moto, poi come ci si siede, come bisogna mettersi seduti correttamente, dopodiché, una volta che sono capace ad andare in moto, come ci si veste in moto, abbiamo avuto la possibilità di far vedere come sono i caschi e l’abbigliamento, per stare seduti e guidare in maniera corretta. Tutto fa parte anche di quella che è la parte sportiva della Federazione, quindi abbiamo portato a far vedere ai ragazzi quelle che sono le attività sportive con i mezzi della scuola federale di velocità che si attua nelle piste, un insieme costruito in completa sicurezza che è l’aspetto importante che noi andiamo a cercare”, sottolinea Livio Bellone della Federazione motociclistica italiana.