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Attualità | 18 settembre 2021, 08:49

Diano Marina, installazione dell'antenna telefonica ai 'Pini del rosso', i residenti protestano: "È un patrimonio naturale svenduto ai privati, bisogna difenderlo" (foto)

In una lettera inviata al nostro giornale da Nicoletta Sasso viene lanciata l'iniziativa per far intervenire le autorità: "bisognava individuare un altro luogo, lontano dalle case, per tutelare sia l'area che i cittadini"

Diano Marina, installazione dell'antenna telefonica ai 'Pini del rosso', i residenti protestano: "È un patrimonio naturale svenduto ai privati, bisogna difenderlo" (foto)

I residenti, e non solo, di Diano Marina non ci stanno per l'installazione di una nuova antenna di telefonia mobile ai 'Pini del Rosso', una località molto amata e definita un vero e proprio "patrimonio naturale". 

In questi giorni gli operai della ditta incaricata stanno provvedendo a terminare il montaggio dell'antenna e al nostro giornale sono giunte molte segnalazioni e tra queste anche una lettera, in cui si rivolge un appello alle Istituzioni, firmata da Nicoletta Sasso. 

"Un cartello sull'Aurelia recita, indicandone la direzione 'località Pini del Rosso', scrive, cartoline degli anni '60 ritraevano la pineta che, simile ad un locus amoenus, si affacciava sul golfo di Diano da una parte e sul mare di Imperia dall'altro. Un incanto. Mal tenuta da sempre, certo, mai realmente valorizzata, buia e sporca ma pur sempre con speranza di riscatto. Oggi, invece, sottolinea, la pineta è stata definitivamente sostituita da una selva di antenne, l'ultima delle quali viene innalzata in questi giorni sopra una colata di cemento in una zona che, sulla carta, ha vincoli paesaggistici così stringenti da rendere difficile a un privato spostare di fascia un rastrello".

"Ma i colossi della telefonia evidentemente tutto possono, chiosa. Possono acquistare e deturpare un luogo che una collettività avveduta e amministrazioni accorte avrebbero dovuto difendere coi denti per adibirlo, ad esempio, ad area attrezzata per scampagnate familiari e a sito naturalistico in cui portare  le scolaresche a vedere dal vivo gazze, upupe e assiuoli. E non si obietti che la pineta è stata (s)venduta da privati, perchè un'amministrazione minimamente attenta alla salvaguardia del territorio, di cui è facile riempirsi la bocca in periodo elettorale per poi infischiarsene allegramente (ma facciamo fare agli studenti, per carità, componimenti e concorsi ambientalisti!), avrebbe quantomeno dovuto vigilare sulla destinazione dell'area. Se io vendo casa mia non per questo chi compra può farci una rampa di lancio per missili".

"Voglio sorvolare, evidenzia Nicoletta Sasso, in questa sede sul danno arrecato alle abitazioni circostanti e anche sulla correttezza burocratica, peraltro in fase di accertamento, di questa operazione, ma voglio con forza richiamare l'attenzione sullo scempio di un patrimonio naturale che dovrebbe provocare l'indignazione di tutta la cittadinanza, di Diano e di Imperia, e di tutte le associazioni ambientaliste. Nessuno vuole rimanere all'età della pietra, tutti usiamo la tecnologia, ma pretendere l'individuazione di luoghi ad hoc, lontani dalle abitazioni preesistenti, senza concentrazioni di emittenti di frequenze il cui impatto sulla salute e ancora oggetto di studio e dibattito, è una richiesta non solo lecita ma doverosa. Chiedo pertanto, conclude Nicoletta Sasso, che in molti facciano sentire la loro voce in merito alle autorità competenti per salvare i nostri 'Pini del Rosso' inviando, per esempio, al Comune di Diano Marina la mail 'Io difendo i pini del Rosso', oppure in altro modo troviate opportuno". 

Redazione

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