Alzi la mano chi di noi accetterebbe in un periodo di crisi, magari dopo un licenziamento involontario dal posto in banca, un impiego come falegname, marmista, calzolaio o fabbro? Beninteso, tutti lavori nobili e la cui creatività va molto al di là della sensibilità comune, ma oggi messi in secondo piano da occupazioni meno usuranti, in cui il weekend è sacro e in cui non si debba sottostare al classico ritmo di lavoro artigiano che implica picchi di richiesta o necessità di stare aperti anche il giorno di Natale. A conti fatti però, in Italia, non tutti avrebbero il coraggio di accettare queste tipologie di lavoro, come in realtà accade nel resto d’Europa.
Ma perché i cittadini di altri Stati non fanno una piega se dopo 10 anni in banca si devono mettere ad erogare benzina nei weekend oppure a raccogliere e a trasformare rifiuti in energia?
La risposta visibile a tutti sta nel breve tempo di transizione tra il licenziamento in banca e la nuova assunzione in un istituto di credito concorrente, a cui il lavoratore ha dato risposta - per così dire - con un temporaneo “demansionamento”. Il motivo però meno evidente, ma indispensabile a fare la differenza, è quali politiche di reinserimento nel mondo del lavoro mette in campo lo Stato in cui si vive e soprattutto quanta voglia si abbia di formarsi in ambiti innovativi per sviluppare competenze tecnologiche e digitali, applicabili oggi nelle multinazionali, negli studi dei tributaristi, in finanza e negli ospedali. Per non dimenticare poi la possibilità per un calzolaio di diventare un Artigiano 4.0 e stampare in 3D scarpe su misura per i propri clienti.
Ma quali sono le competenze su cui puntare nel 2019 per cambiare o trovare un nuovo lavoro con maggiore serenità?
Mentre le formule magiche dei guru esperti di mercato del lavoro sono le più varie e logicamente tutte valide, i dati parlano chiaro. Ognuno di noi, per vendere 20 milioni di euro di tecnologia ad una banca oppure per servire un semplice caffè in una pasticceria, deve investire su un aggiornamento professionale che sviluppi competenze così dette “soft” unite a capacità più “hard”, come quelle legate all’utilizzo del marketing dell’innovazione.
Solo in questo modo, chi deve far digerire alla banca la necessità di mettere al riparo i clienti da attacchi hacker sui loro conti convincendola a sborsare quei famosi 20 milioni di euro, potrà farlo in modo più empatico; allo stesso tempo, il nostro barista metterà ancora più amore nel prepararci il caffè della mattina perché consapevole che nel bistrot della vicina stazione centrale c’è un robot in grado di preparare 120 buonissimi caffè al minuto ricordandosi esattamente come lo gradisce il cliente. Ma senza sorrisi e in modo meccanico.
E allora mattiamoci sotto a sviluppare la creatività, intesa come pensiero originale e critico che i robot non possiedono e come capacità persuasiva all'acquisto di un bene o di un servizio per il loro reale valore aggiunto. Avanti tutta poi nel passare da un atteggiamento di diffidenza verso i colleghi ad una collaborazione aperta ed oggi indispensabile a generare idee e a perseguire obiettivi (fatturati) comuni, affinando allo stesso tempo un maggiore spirito di adattamento e soprattutto per cogliere le opportunità di un mondo sempre più connesso. Se aggiungiamo anche un pizzico di consapevolezza nella gestione del tempo, oltre ad acquisire un’abilità utile in ogni area della vita, possiamo inviare email comodamente dalla spiaggia o controllare gli ordini dal parco in centro a Milano.
Se a queste soft skills aggiungiamo un po’ di formazione sulle tecnologie informatiche per gestire il nostro ufficio in modo moderno e sicuro, avremo una maggior coscienza su come la gran parte dei servizi al cliente oggi si basi sull’Intelligenza Artificiale capace di imparare dall’interazione uomo-robot e potremo senza dubbio contare sull'istantaneità della trasformazione dei dati in conoscenza, grazie ai ragionamenti analitici (Big Data), trovando così una delle chiavi possibili per far funzionare in un mondo digitale proprio gli esseri umani, su un mercato del lavoro altrettanto competitivo. Aiutare tutti a fare del loro meglio in questa direzione sicuramente svilupperà una migliore capacità di gestione e di organizzazione.
E voi quali competenze state cercando di migliorare oggi?