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Politica | 01 maggio 2018, 07:11

Imperia: dopo l'anticipazione dei giorni scorsi la conferma del Comune, AST Spa passa alla Abaco Spa

L’assessore Abbo commenta: “Ho gestito soltanto le fasi finali di tale passaggio di consegne ma non avrei saputo cosa fare di diverso da chi mi ha preceduto, in tale situazione: il venir meno della riscossione IMU e TARI ha tolto lavoro alla società, e la riduzione degli orari ne è la conseguenza".

Imperia: dopo l'anticipazione dei giorni scorsi la conferma del Comune, AST Spa passa alla Abaco Spa

Come anticipato dal nostro giornale nei giorni scorsi, da domani la AST Spa, società di riscossione tributi del Comune di Imperia di proprietà al 100% di Amat, passerà le consegne alla Abaco Spa, società esterna che ha vinto la gara di appalto per l’affidamento del servizio di gestione dei tributi minori (Imposta di Pubblicità e Tosap).

L’attività verrà svolta sempre negli stessi locali in Via Cascione, presi in locazione dalla nuova società. Vi sarà un risparmio per il Comune in quanto l’aggio (il costo del servizio) viene ridotto dal precedente 23% al 11% circa; tale risultato è particolarmente positivo se si pensa che la gara d’appalto, gestita interamente dagli uffici comunali, aveva visto la partecipazione di ben 4 concorrenti e che la stessa Abaco Spa applica, a Sanremo e Taggia, un aggio del 18%.

La decisione di esternalizzare il servizio, assunta dal Consiglio Comunale il 28 giugno 2017, è stata determinata soprattutto dal fatto che le principali imposte comunali, IMU e TARI, si riscuotono ormai in banca tramite F24 e quindi è venuta meno, per la AST, una grossa fonte di lavoro e la società non riesce più a sostenersi con i soli tributi minori.

Il nuovo servizio comporterà purtroppo una riduzione dei livelli occupazionali, anche si è cercato di salvaguardarli al massimo ed infatti la gara d’appalto ha assegnato un alto punteggio alla Abaco proprio perché è la società che ha richiesto più forza lavoro; precisamente si prevedeva l’assunzione di tutti i dipendenti in forza, anche se con un part time dal 45% al 50%, dato che in due hanno rifiutato l’offerta, le loro ore lavorative verranno ripartite fra i dipendenti rimasti che avranno quindi orari dalle 20 alle 30 ore settimanali.

L’assessore Abbo commenta: “Ho gestito soltanto le fasi finali di tale passaggio di consegne ma non avrei saputo cosa fare di diverso da chi mi ha preceduto, in tale situazione: il venir meno della riscossione IMU e TARI ha tolto lavoro alla società, e la riduzione degli orari ne è la conseguenza. Ringrazio il Presidente della società Chiaraman per la delicatezza con cui ha gestito tale fase critica, ed i dipendenti per la compostezza con cui hanno subito la difficile situazione.”

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